Interruttori magnetotermici: cosa sono e come funzionano

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L’impianto elettrico è un apparato fondamentale per ogni abitazione, in quanto alimenta sia gli elettrodomestici (di piccole e grandi dimensioni) sia altri sistemi, come ad esempio l’impianto di riscaldamento o quello di condizionamento. In base alle norme vigenti, l'impianto elettrico deve essere realizzato “secondo la regola dell’arte”, soprattutto per garantirne la sicurezza per gli inquilini della casa. A tale scopo esistono accorgimenti appositi, in grado di implementare un adeguato livello di affidabilità dell’impianto; tra questi vi è certamente l’installazione di un interruttore magnetotermico. In questo articolo, vediamo di cosa si tratta e come funziona.

Cos’è e a cosa serve un interruttore magnetotermico

L’interruttore magnetotermico è un interruttore collegato all’impianto elettrico domestico (o anche ad una porzione dello stesso), generalmente installato all’interno della casa.

La funzione primaria del dispositivo è quella di interrompere il flusso della corrente elettrica all’interno del circuito quando si verificano fenomeni di sovraccarico o corto circuito. Non va confuso con l’interruttore differenziale che, di contro, agisce in caso si verifichino problemi di dispersione (ossia un passaggio di corrente verso terra superiore ad una determinata soglia), un fenomeno che comporta rischi di folgorazione. In sostanza, quindi, l’interruttore magnetotermico è un dispositivo di sicurezza, che serve a proteggere l’impianto elettrico da guasti e malfunzionamenti. Viene installato sempre in combinazione con una luce d’emergenza, che si attiva al momento dell’interruzione della corrente elettrica.

Poiché determinano il grado di sicurezza di un impianto domestico, gli interruttori magnetotermici devono essere sostituiti quando si presentano obsoleti o inadeguati rispetto alle caratteristiche strutturali dell’apparato al quale sono connessi. I dispositivi possono essere reperiti facilmente in commercio, a prezzi molto accessibili, sia presso i negozi specializzati sia online, tramite e-commerce di settore. Consultando il catalogo digitale di vendita di materiale elettrico su Emmebistore è possibile farsi un’idea delle caratteristiche e dei prezzi dei vari modelli presenti sul mercato.

Come funziona

Un interruttore magnetotermico appare, all’esterno, come una piccola scatola rettangolare, con una piccola leva (quasi sempre nera); quando il dispositivo si attiva per interrompere il flusso di corrente elettrica, la leva cambia la sua posizione originaria, abbassandosi. Quest’ultima, infatti, è collegata ad un meccanismo di scatto che, a sua volta, è connesso ad appositi contatti di interruzione (uno è connesso al solenoide per la rilevazione dei corto circuiti).

L’interruttore utilizza due sistemi differenti per disinnescare il sovraccarico e il corto circuito. Per quanto riguarda quest’ultimo, il meccanismo di attivazione dell’interruttore è azionato dal solenoide, avvolto ad una barra metallica. Questo piccolo relè viene sollecitato quando il contatto tra due conduttori a differente potenziale vengono in contatto, generando un elevato flusso di corrente che provoca un campo magnetico; tale campo attira un piccolo dispositivo di aggancio che determina l’apertura dell’interruttore (e del circuito).

In caso di sovraccarico, invece, è la parte termica dell’interruttore ad entrare in funzione. Essa è costituita da una piccola resistenza elettrica, ossia una lamina bimetallica, connessa ad uno dei contatti di interruzione. Quando si verifica un sovraccarico, la lamina reagisce all’aumento di calore, dilatandosi e piegandosi in maniera tale da far scattare l’interruttore di sicurezza.

I vari tipi di interruttori

Nell’edilizia civile vengono impiegati interruttori magnetotermici modulari, adatti a gestire correnti da circa 100 Ampere e con una capacità di interruzione fino a 50 kA. In ambito industriale, invece, vengono utilizzate esclusivamente interruttori scatolati; si tratta di modelli dalle dimensioni ridotte, capaci di gestire correnti di maggiore amperaggio (2000 A) e con un potere di interruzione più elevato (150 kA). Per le linee a media tensione (MT), ovvero quelle utilizzate dai convogli ferroviari, vengono impiegati gli interruttori magnetotermici aperti, che hanno una corrente nominale fino a 10.000 A e una capacità interruttiva di 100 kA.

Guide utili per la Gestione delle Utenze