Chi sono i produttori di energia elettrica in Italia?

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produzione energia elettrica

La filiera dell'energia elettrica si caratterizza di varie fasi, inizia con il processo di produzione della materia prima, che successivamente viene trasportata e poi distribuita fino a raggiungere le nostre case. Prima della liberalizzazione del mercato, la filiera produttiva era gestita totalmente da Enel (in veste di monopolista statale di settore) e suddivisa in tre momenti:

  1. Generazione;
  2. Trasmissione/Dispacciamento;
  3. Distribuzione Misura e Vendita.

Dopo il processo di liberalizzazione del Mercato (avviato alla fine degli anni '90 con il noto Decreto Bersani) alle tre suddette fasi se né sono affiancate altre due relative alla vendita all'ingrosso e la vendita al dettaglio. La legge, tra le diverse novità, ha imposto alle aziende di non possedere (in maniera né diretta né indiretta tramite aziende consociate) più del 50% della produzione totale, favorendo l'ingresso nel mercato libero di nuovi operatori focalizzati principalmente nella vendita di energia in grandi quantità (a rivenditori, industrie, altre attività) e in piccoli lotti (verso i consumatori finali).

Inoltre, con la separazione della filiera è stato necessario stabilire una pianificazione integrata per l'adeguamento della rete di trasmissione, in precedenza gestita e coordinata, insieme alla capacità di produzione, da un unico soggetto (Enel). L'attività di trasporto e distribuzione dell'energia elettrica è tuttora concentrata nelle mani di pochi operatori per motivi sia economici sia di sicurezza del sistema elettrico nazionale.

In ultimo ma non meno importante, nel decennio successivo al 2000 si è registrato un aumento della capacità di generazione dell'energia grazie al sempre più crescente utilizzo d'impianti di cogenerazione e delle fonti rinnovabili. Questo aumento è stato accelerato anche dalle politiche pubbliche che hanno incentivato questo tipo di soluzioni, come il progressivo sviluppo nella produzione delle auto elettriche e la costruzione di parcheggi intelligenti come avvenuto nella città di Piacenza.

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Quali sono le componenti della filiera energetica?

Il semplice gesto di aprire l'interruttore della luce o avviare un elettrodomestico, nasconde nella sua quotidianità, una filiera di produzione e trasporto della corrente molto articolata. Essa può essere analizzata da due punti di vista: uno processuale e uno economico. Scopriamoli insieme!

Il processo della filiera produttiva dell'energia elettrica

Il processo della filiera produttiva dell'energia elettrica è costituita da quattro fasi:

  1. Generazione. L'energia elettrica, assente in natura, va generata trasformando in elettricità l’energia ricavata da fonti primarie. In Italia, la produzione maggiore dipende ancora oggi da fonti non rinnovabili (come il petrolio, il gas naturale e il carbone) anche se l'impiego di fonti rinnovabili (energia geotermica, idroelettrica, solare ed eolica) è in continuo aumento. Per soddisfare il fabbisogno energetico italiano, il Paese deve acquistare energia elettrica da altre Nazioni (principalmente Francia e Svizzera).
  2. Trasmissione / Dispacciamento. La fase di trasmissione / dispacciamento dell'energia elettrica è affidata a Terna (il gestore della rete di trasmissione nazionale) che a sua volta consegna l'energia alla rete di distribuzione regionale e locale. Terna possiede e gestisce 74.442 km di linee elettriche e 431stazioni di trasformazione e smistamento.
  3. Distribuzione. La distribuzione dell'energia elettrica avviene tramite una rete complessa di cavi capaci di trasportare la materia energia fino all’utente finale, attraverso le cabine primarie (che trasformano l’elettricità ad alta tensione in elettricità a media tensione), le cabine secondarie (dalla media tensione alla bassa tensione) e i trasformatori.
    Le società di distribuzione (i distributori come E-distribuzione) che operano in regime di concessione, gestiscono e mantengono le reti locali dell’energia elettrica a bassa tensione.
  4. Metering o Utenze. L'ultima fase della filiera produttiva affidata alle società di vendita che la commercializzano l’elettricità verso le imprese e le famiglie.
La filiera elettrica dalla produzione al contatore domestico
Il processo della filiera elettrica, dalla produzione al contatore domestico

L'aspetto economico della filiera produttiva dell'energia elettrica

Analizzando la filiera dell'energia elettrica da un punto di vista economico (vedi immagine sottostante) siamo in grado di distinguere diverse fasi (tra loro successive) appartenenti a tipologie di mercato diverse (principalmente libero o monopolistico) che incidono sull'attività di vendita all'ingrosso e al dettaglio.

La filiera dell'energia elettrica vista in chiave economica
La filiera dell'energia elettrica vista in chiave economica

Qual è il prezzo per la produzione di energia nella bolletta?

L'importo totale della bolletta della luce è suddiviso in varie componenti, ognuna delle quali è a copertura delle diverse attività necessarie al sistema elettrico. Nel dettaglio:

  1. Spesa materia prima energia (PE) che comprende il prezzo dell’energia, le perdite di rete, i costi di dispacciamento e altre voci;
  2. Spesa per il trasporto e gestione del contatore, l'onere per il trasporto e distribuzione dell'energia sulla rete di trasmissione nazionale, lettura dei contatori e gestione dei dati delle letture;
  3. Spesa oneri di sistema, i costi sostenuti da tutti i clienti finali per le attività d'interesse generale del sistema elettrico;
  4. Totale imposte e IVA;
  5. Altre imposte, spese-extra non sempre presenti come ad esempio spese di attivazione, deposito cauzionale, interessi di mora, ecc.

La spesa che sosteniamo per la produzione di elettricità è contenuta all'interno del Prezzo dell'Energia (PE) o spesa per la materia prima. Questo è il costo dovuto al fornitore per l'acquisto della materia prima, ossia l'elettricità. I fornitori nel Mercato libero, possono scegliere liberamente il prezzo dell'energia da proporre ai clienti, mentre nel mercato tutelato le condizioni economiche e contrattuali sono stabilite dall'alto (cioè dall' Stato e dall'ARERA) e uguali tra tutti gli operatori.

Come vengono pagati i produttori di energia?

I produttori di energia vengono pagati per l'energia che producono e immettono nella rete in due modi diversi: tramite contratti bilaterali, stipulati tra produttore e fornitore, o tramite la borsa elettrica. L'organizzazione della borsa elettrica, attivata nel 2004, è simile a un'asta, nella quale produttori e operatori presentano offerte di vendita e acquisto. Per questo motivo il prezzo dell'energia al cliente finale riflette e segue l'andamento del prezzo di riferimento della borsa: il prezzo unico nazionale.

Che cos'è il Portale Produttori di Enel? Il portale produttori di Enel è l'area digitale dedicata ai produttori di energia da fonti rinnovabili che desiderano connettersi (o sono già collegati) alla rete di distribuzione di E-distribuzione, il distributore locale del Gruppo Enel.

Come viene prodotta l'energia elettrica in Italia?

Il nostro fabbisogno di energia elettrica è soddisfatto in parte dalla produzione nazionale e, per la restante quota, dalle importazioni dall'estero, provenienti in particolare da Francia, Svizzera e Slovenia. Per quanto riguarda la produzione italiana, la maggior parte dell'energia proviene da fonti non rinnovabili, i cosiddetti combustibili fossili: gas naturale, petrolio e carbone. Tuttavia, grazie alle politiche incentivanti, il contributo delle fonti rinnovabili alla produzione totale di energia sta aumentando costantemente.

Qual è stato l'andamento della produzione di energia negli ultimi 5 anni?

Nel 2020, anno fortemente influenzato dallo straordinario evento pandemico, la produzione nazionale lorda di energia elettrica in Italia è stata pari a 281,5 TWh, rispetto ai 293,9 TWh del 2019, registrando una contrazione pari al 4,2% rispetto all’anno precedente. Il settore termico è quello che ha subito una maggiore diminuzione, passando da 176.171 a 163.541 GWh (-7,2%). La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata lievemente, trainata in particolare dall'energia solare cresciuta del 5,3% rispetto al 2019. La domanda di energia sulla rete è stata soddisfatta per il 41,2% dalle fonti energetiche rinnovabili (idroelettrica rinnovabile, eolica, fotovoltaica, geotermica e biomasse), con un dato pari a 116.054 GWh (+1,3% rispetto all’anno precedente).

I dati tratti dalla Relazione Annuale 2020 di ARERA sono da considerarsi provvisori.

Il grafico mostra l'andamento della produzione elettrica dal 2016 al 2020 (dati provvisori) per fonte. La produzione termoelettrica include le centrali convenzionali alimentate da combustibili solidi (carbone), gas naturale e altri prodotti petroliferi. Per idroelettrico da pompaggio si intendono quelle centrali che utilizzano l'energia prodotta in eccesso, ad esempio di notte, per riempire un serbatoio, in grado poi di generare elettricità quando richiesto. La crescita della produzione da impianti rinnovabili ha messo in ginocchio le centrali termoelettriche. In questi ultimi anni si è parlato molto di capacity payment, ossia di un sistema per aiutare il settore termoelettrico in crisi. Il meccanismo dovrebbe premiare quegli impianti tradizionali in seria difficoltà perché attualmente poco operativi, come le centrali a ciclo combinato a gas. Tali impianti, alcuni a rischio di chiusura, entrano in funzione molto rapidamente e garantiscono al sistema elettrico una certa flessibilità.

La produzione di energia elettrica nel 2020 in Italia

Il grafico sottostante, mostra la quota di produzione lorda per fonte rinnovabile. In particolare, il peso del termoelettrico convenzionale (comprensivo dei rifiuti soliti urbani, RSU, non biodegradabili) in Italia contribuisce alla generazione lorda per oltre il 50%; seguito dall'idroelettrico (pari al 18% del totale), solare ed eolico (12%) e infine termoelettrico rinnovabile (composto da geotermico, bioenergie e RSU) con un 10% sul totale della generazione.

Dati tratti dalla Relazione annuale 2020 di ARERA sono da intendersi in percentuale.

Chi sono i principali produttori di energia elettrica in Italia?

La figura seguente mostra il contributo dei principali gruppi societari alla produzione lorda nell'ultimo anno. Nel 2020, quasi tutte le aziende hanno registrato una contrazione dell'energia elettrica o situazioni praticamente invariate rispetto all’anno precedente. "Enel" (15,8%), "Eni" (8,0%), "Edison" (7,0%) si confermano in testa alla classifica in termini di quota di produzione, seguiti da "A2A" (6,0%), EPH, acronimo della compagnia ceca Energetický a průmyslový holding (5,3%) e Iren (3,6%).

Dati tratti dalla Relazione annuale 2020 di ARERA sono da intendersi in percentuale.

Come cambierà la produzione di energia elettrica nel futuro?

La politica energetica, perseguendo l'obiettivo della sostenibilità ambientale, contribuirà quindi allo sviluppo d'impianti di generazione da fonti rinnovabili e soluzioni convenzionali sempre più efficienti e tecnologiche. In un prossimo futuro i produttori di piccole dimensioni aumenteranno e le recenti normative riguardanti i sistemi efficienti di utenza (SEU) ne sono una prova. I SEU sono impianti di produzione di energia con potenza inferiore a 20 MW, alimentati da fonti rinnovabili o in cogenerazione. Tali sistemi devono essere connessi a un'unità di consumo di un solo cliente finale, che può essere diverso dal produttore e collegati alla rete pubblica. I piccoli soggetti produttori diventeranno quindi sempre più attivi nel mercato dell'energia portando a una necessaria evoluzione delle smart grid. La rete elettrica sarà "intelligente" e riuscirà a gestire i flussi variabili di energia in maniera ottimale.

  • Nel futuro sarà necessario:
  • Stabilire condizioni idonee per la connessione alla rete degli impianti;
  • Coordinare lo sviluppo delle infrastrutture con la capacità di generazione;
  • Intervenire sulla gestione della rete, per migliorarne il funzionamento.

Guide utili per la Gestione delle Utenze