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Fattore K contatore: cos'è, a cosa serve e come si rileva

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Fattore K contatore: cos'è, a cosa serve e come si rileva

L'accurata misurazione e taratura dei contatori sono elementi cruciali per ottenere una giusta fatturazione dell'energia consumata. Uno dei fattori chiave che influenzano la precisione dei contatori è il fattore K, un parametro spesso trascurato ma fondamentale.

Il coefficiente o fattore K non è dettaglio tecnico trascurabile del contatore quando si vuole capire se le bollette vengono calcolate in base ai consumi reali di energia elettrica e se non ci si vuole trovare a pagare bollette di conguaglio più o meno considerevoli.

Chi è responsabile del funzionamento del contatore? L'Autorità ARERA ha stabilito che le misure dei consumi per i punti di prelievo allacciati alle reti di distribuzione sono a carico dei distributori. D'altronde è il distributore a gestire l'installazione dei contatori (di cui è proprietario) e a occuparsi dell'esattezza dei consumi registrati. Tuttavia l'applicazione di un sbagliata moltiplicazione del coefficiente K, non dipendendo dal malfunzionamento del dispositivo, fa ricadere il problema sul fornitore e sul consumatore.

A grandi linee è sufficiente moltiplicare la costante di trasformazione K del contatore per i valori di energia e potenza rintracciabili sul display per ottenere il valore reale dei consumi.

Cosa è il coefficiente K?

Il fattore K del contatore può essere considerato un fattore di taratura che riproduce la relazione tra l'unità di misura del contatore e l'energia consumata effettivamente. In altre parole, stabilisce quanti impulsi il contatore genera nel sistema per un dato flusso e quante unità di energia vengono consumate.

Più in particolare rappresenta il rapporto tra la potenza attiva (espressa in kW) cioè quella che viene effettivamente usata dal contatore e la potenza apparente (calcolata in kVA) cioè quella fornita dalla rete.

Il valore del coefficiente di moltiplicazione cambia da contatore a contatore, diventando un'informazione essenziale da conoscere per la conversione delle letture del contatore in quantità energetiche effettive. Praticamente moltiplicando i valori di energia e potenza rintracciabili sul contatore per il fattore K del contatore si ottengono le informazioni relative al consumo effettivo.

La corretta taratura del coefficiente K come garanzia di precisione del contatore La taratura del coefficiente K è importante per garantire la precisione dei contatori energetici. Una taratura imprecisa può portare a letture errate, con conseguenze finanziarie significative sia per gli utenti che per i fornitori. Una sottostima potrebbe comportare una registrazione inferiore dell'energia effettivamente consumata mentre una sovrastima potrebbe portare a una fatturazione eccessiva. In entrambi i casi, si potrebbe verificare una fatturazione non reale.

Come si calcola il coefficiente K

La costante K non è uguale per tutti i contatori, anzi è diversa in ogni dispositivo a causa delle loro diverse tecnologie di rilevamento e misurazione, ma viene riportata dal produttore direttamente nei dati del contatore.

Il valore si ottiene dalle costanti amperometriche e voltmetriche, KA e KV, utilizzate per stabilire una connessione tra la quantità di energia elettrica che fluisce attraverso il sistema e le letture del contatore.

Il coefficiente si ottiene moltiplicando la costante amperometrica KA del trasformatore di corrente o TA e la costante voltmetrica Kv del trasformatore di tensione o TV. Entrambe forniscono la base per tradurre il movimento meccanico o elettronico del contatore in informazioni significative sull'energia.

Cosa traducono la costante KA e la costante Kv? La costante amperometrica e la costante voltmetrica decifrano i cosiddetti “rapporti spire”, vale a dire il numero di avvolgimento del filo di rame intorno al primario e al secondario del trasformatore.

Il trasformatore di corrente TA viene impiegato per ridurre la corrente in un contatore con un'elevata potenza disponibile. È un dispositivo essenziale per consentire al contatore di procedere con la rilevazione delle misure. Tale riduzione viene chiamata per l'appunto costante di trasformazione K. Come interpretare i valori del fattore K del contatore? Per esempio, se sulla base di supporto su cui è installato il dispositivo è indicato un rapporto di 300/5 allora vuol dire che è stata effettuata una riduzione pari a 60.

Come rilevare il coefficiente K

La prima cosa da sapere è che per rilevare il coefficiente K bisogna avere a disposizione un contatore elettrico capace di rilevare i due diversi tipi di potenza, quella attiva e quella apparente. Nel caso di un vecchio contatore è necessario disporre di un apparecchio di misura apposito.

Coefficiente K e contatori trifase: cosa c'è da sapere? Il valore viene comunemente impiegato all'interno dei contatori trifase in diverse situazioni specifiche. Innanzitutto, si trova quando vi è la necessità di gestire elevate potenze, che superano significativamente i 3 kW tipici delle utenze domestiche. Inoltre, il parametro K trova impiego nei contatori domestici, ma solo quando il suo valore risulta trascurabile e non incide in modo apprezzabile sui livelli di consumo energetico, identificato nel caso in cui il fattore K sia uguale a 1 (valore che incarna l'efficienza del sistema cioè la potenza attiva e la potenza apparente coincidono) . Infine, un altro contesto in cui il coefficiente K diventa rilevante è durante situazioni di morosità, quando si rende necessaria la riduzione della potenza del contatore.

Tornando al contatore elettronico, considerando l'obbligo di installazione dei nuovi dispositivi stabilito dall'ARERA, il coefficiente K deve essere visibile sul display dell'apparecchio, insieme a tutte le altre informazioni. Oltre a trovarlo sul display del contatore, il coefficiente K può essere richiesto al distributore locale di energia o a un tecnico.

Quali sono le ragioni della sostituzione del vecchio contatore con uno di nuova generazione? L'obbligo dell'installazione di nuovi contatori, chiamati Contatori 2G o Smart Meter, nasce dall'esigenza di adottare sistemi di misura intelligenti con lo scopo di aumentare la consapevolezza nei comportamenti di consumo e raggiungere l'efficienza energetica. Come ci riescono? Monitorando i consumi in tempo reale e fornendo una lettura del contatore precisa e veloce (base per una bolletta calcolata sui consumi reali).

Cosa significa fattore K 15% sul contatore?

Il coefficiente K del 15% sul contatore indica un depotenziamento della fornitura elettrica prima che venga effettuato il distacco per morosità, cioè per mancato pagamento delle fatture per un tempo considerevole (cioè anche dopo il sollecito).

In quanto tempo si resta senza corrente se morosi? Non basta avere l'ultima bolletta non pagata per vedersi staccare il contatore. Il fornitore procede prima per solleciti, dall'avviso bonario alla raccomandata con ricevuta di ritorno. Si rischia di restare senza elettricità dopo 20 giorni dall'emissione e 15 dall'invio. Anche questo però avviene per gradi, cioè viene effettuata la riduzione della potenza del contatore.

Prima del “taglio” della fornitura, il gestore fornisce un ulteriore preavviso depotenziando il contatore: la potenza del contatore viene limitata al 15% della potenza massima e quindi scatta spesso.

Nel caso di depotenziamento di un contatore con potenza da 3,3 kW, per esempio, l'utente moroso avrà a disposizione soltanto 0,495 kW.

Cosa vuol dire fattore K 0%? L'abbassamento del coefficiente K allo 0% avviene quando il fornitore stacca l'utenza a causa della morosità. Se si è sicuri di aver pagato tutte le bollette, ma il contatore riporta la dicitura “fattore K 0% - ridurre carico” allora potrebbe esserci qualche dispositivo connesso alla rete elettrica che genera un carico eccessivo o un corto circuito (es. lavatrice, lavastoviglie o stufa elettrica).

L'utente moroso può passare dal fattore K del 15% al valore pieno dell'utenza (prima che il distacco diventi effettivo) pagando le bollette insolute e dando prova di aver regolarizzato la propria posizione al fornitore usando i canali di comunicazione preposti. In caso contrario, cioè se c'è già stata la chiusura del contatore per morosità, ci si ritrova a procedere con l'attivazione del contatore moroso.

Guide utili per la Gestione delle Utenze